C’è una parte di Toscana poco conosciuta, che vale assolutamente la pena vedere. Se vi piacciono i luoghi che inducono spiritualità e forza, non perdetevi il bosco di pietre magiche di Deva Manfredo.
Appena imboccata la strada sterrata pochi chilometri dopo la Colonna di Montarrenti, subito ci accorgiamo che stiamo per arrivare ad un luogo inatteso, quasi magico. Una strada bianca di quelle larghe e ben tenute, dove i verdi alberi salutano il visitatore formando sopra la testa archi danzanti al suo passaggio. Non a caso lungo il tragitto troviamo una scuola dove insegnano massaggi shiatsu e poco oltre il centro di meditazione Osho Miasto.
Deva Manfredo, un tedesco dagli occhi blu come il Mare del Nord, ma ormai per metà quasi toscano, visto che sono trenta anni che vive in questa terra, è tutto indaffarato nel togliere le foglie morte e le erbacce che di questi tempi spuntano vigorose tra le sue creazioni, o meglio creature, perché tutte le opere di Deva hanno un’anima e una storia. Prima di tutto parliamo di equilibrio. Non c’è traccia di collante, calce o cemento a tenere insieme le sculture nel bosco di pietra, tutto sta in piedi grazie all’equilibrio e alla gravità che l’asceta ha dato alle pietre, usa solo un tocco di colla per fissare gli occhi alle facce: è divertente vedere un volto ricavato da una pietra all’apparenza banale, ma se guardata con accortezza rivela una smorfia, un sorriso oppure un broncio, proprio come succede con le nuvole, anche con i sassi bisogna saper usare la fantasia. Niente è messo a caso, ogni sasso, ogni linea, ogni albero serve al completamento dell’opera.
Con voce pacata,il maestro spiega il percorso che si addentra nel bosco di querce e ginepri, vasto una decina di ettari e completamente recintato, segnalato di tanto in tanto da originali sassi caratterizzati da un cerchio bianco naturale. Le forme dei sassi sono così curiose che danno vita a facce, uomini, donne, bambini,non a caso quasi a fine percorso c’è “La Maternità”: madre e figlio seduti su una poltrona intenti a farsi le coccole. Curioso vedere sui sassi il più antico alfabeto del mondo, come con vecchie bottiglie e vasi di vetro sia stata realizzata una città trasparente in stile Minas Thirit nel Signore degli Anelli, come le persone abbiano personalità “intorno al fuoco”, come sembra di mangiare davvero nel “brunch XXL”: una sorta di banchetto con tanto di sassi che ricordano davvero le striature della soppressata senese, del salame toscano, oppure la forma di pecorino e il pane tagliato a fette.
L’occhio è rapito da tanta irrealità, sembra davvero di passeggiare in un altro mondo, sarà anche per questo che Deva, durante il percorso ha realizzato vicino ad alcune opere delle aree di meditazione e una delle frasi più belle è: non permettere a nessuna parola di interferire tra te e l’esperienza. Le aree sacre con i templi e le piramidi sono realizzati un po’ ovunque all’interno della “Selva di Sogno”: magnifica è la “Tomba del XX secolo”, dalla quale si gode di un panorama mozzafiato che vira sulla selva senese, spaziando da Chiusdino all’Amiata. Spazio è dato anche alla manualità salariale: ecco l’”elogio al lavoro”, con una distesa di guanti vissuti, oppure il “negozio di scarpe” con zoccoli, stivali e ballerine ricavati da un mattone o un pezzo di galestro
A Dreamwoods si viene per “giocare con le linee”, per osservare il “contemplatore di stelle”, avvertire l’”ira del cielo” e infine trovare l’”armonia delle armonie”.
Stefania Pianigiani
IL PARCO è APERTO IL MARTEDì E VENERDI POMERIGGIO (CON PRENOTAZIONE) E IL SABATO E LA DOMENICA DA MARZO A NOVEMBRE
LUCE DI LUNA NELLA SELVA DI SOGNO –passeggiate guidate serali, non solo con la luna piena
– prenotare – cell. 333-4330183
tempo: alle ore 21 davanti al cancello
http://www.devamanfredo-stoneart.com/index.htm
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