Giovanni Lindo Ferretti e il pensiero da libero cantore all’Eremo di Sant’Ansano.

Tante persone a cui voglio bene non pregano e molti pensano che non preghi nemmeno io…
Óra, in principio doveva essere regalato alle persone speciali…
Una cosa preziosa che si possa tenere in tasca…
E leggere ogni qualvolta si senta la necessità.
Mi diletto a scansionare la vita.
Venero quattro “Santi”:
Sant’Antonio Abate il 17 Gennaio, quando Otac Benedikt, viene a benedire i miei cavalli nella stalla e tutti gli altri animali.
San Giovanni Battista patrono di Cerreto Alpi che cade il 24 Giugno.
San Michele che si festeggia il 29 Settembre e il 13 Dicembre è Santa Lucia.
Ognuno di loro è molto importante per me.
Ho usato le parole pubbliche quarant’anni fa con i CCCP.
Le parole rimangono
Un libro scritto di getto in casa nella stanza del telaio dove la nonna e la mamma tessevano al telaio guardando fuori dalla finestra.
Butto giù l’ordito ovvero il testo.
Ho pensato al lavoro delle donne di casa di un tempo.
Volevo fosse un parlare vero.
Sincero.

Si pregava in latino, bisognava sapere la traduzione in italiano, ma si parlava in dialetto.
In venti giorni, nel mese di Maggio (mese mariano), Óra ha preso vita.
Una scrittura che risente dell’oralità, ha un suo ritmo.
La scrittura deve avere una cadenza.
Una mattina mentre finivo di lavorare con i cavalli, guardando il panorama mi è venuta in mente una nuova preghiera da scrivere…
Ho pregato per un caro amico che non c’è più e ho scritto una nuova preghiera.
Subvenite si canta soltanto quando un morto entra in chiesa, solo allora.
Il quesito è non perché si prega, ma come si prega.
La vita è molto fragile
Il mio mondo è finito
È cambiato
Mi sento come l’ultimo dei Mohicani.
Óra. Difendi, Conserva, Prega coniugati nell’A.D. MCCCIX, nella città di Siena.
Giovanni Lindo Ferretti, che oggi 9 Settembre, compie 70 anni.
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