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Giardini, etica ed estetica saranno le nuove frontiere del turismo

26/11/2020
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Io da sempre vivo in campagna, e dopo quello che è successo quest’anno, penso che sono fortunata ad abitare e a lavorare nel verde. Se ne è accorto anche il turismo, che ha capito che è il momento di una nuova e propria rinascita. Il turismo richiede un cambio di paradigmi, questo è quanto è emerso dai numerosi interventi al Meet Tourism Lucca, il meeting internazionale per la scoperta e la valorizzazione dei percorsi culturali e delle destinazioni di eccellenza europee. Gli Itinerari culturali europei, infatti mettono al centro persone, bellezza, cultura, innovazione, dialogo interculturale e interreligioso democrazia e diritti umani, sono l’emblema di un turismo sostenibile e di qualità.

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I giardini saranno i nuovi protagonisti del turismo: verdissimo, infatti, è il turismo ispirato dalla “Garden Route” l’itinerario europeo dei giardini storici, così come definiti dal Comitato Internazionale dei Giardini Storici ICOMOS-IFLA nella Carta di Firenze del 1981, un patrimonio storico artistico e naturale che genera un’offerta culturale e turistica di alta qualità di cui fanno parte in Italia: Reggia di Caserta, Villa d’Este a Tivoli, Giardini di Boboli a Firenze e Giardino storico Garzoni a Collodi. L’ European Route of Historic Gardens, si occupa tra l’altro di: salvaguardia di piante secolari, scambi culturali e di esperienze tra giardinieri e architetto del paesaggio, riduzione dei costi di gestione, sviluppo sostenibile.

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Nuove tendenze – La nuova domanda sarà legata al turismo della salute, inteso come stato di benessere psicofisico. Il turismo come viaggio di scoperta, diventa anche viaggio interiore alla scoperta di sé e quindi si unisce al tema del “ben-essere” fisico, culturale, spirituale, enogastronomico. Il turismo sarà prevalentemente open air, diffuso e più sostenibile perché i viaggi saranno individuali o si faranno in piccoli gruppi e quindi più a misura del nostro territorio.

Turista – Il turista psicometrico che vuole ritrovare nella vacanza il suo mondo non è più così di moda, è più attuale un turista allocentrico che cerca qualcosa di diverso da sé e che vuole contaminarsi, co-narrare e co-progettare privilegiando luoghi all’aperto, in modo consapevole e prestando attenzione alla comunità, alla qualità dei servizi e rispetto della qualità ambientale, attento a valutare il suo impatto sulle destinazioni che visita.

Digitalizzazione – E’ necessario mettere a disposizione di tutti (anche nelle aree più remote) il diritto di accesso alla rete, fondamentale per organizzare un turismo digitale dove il viaggiatore sia attore e protagonista del suo viaggio, protagonista non di un turismo statico, ma di una dinamicità partecipativa, dove anche il visitatore porta le proprie conoscenze e diventa egli stesso promotore del proprio viaggio.

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Accoglienza – Il turista è sempre meno turista e sempre più cittadino. Per questo il sistema turismo deve essere sempre più attento ai bisogni reali del visitatore. E’ necessario sviluppare una capacità di accoglienza diffusa che parta dalla consapevolezza dei cittadini, passando dagli operatori turistici per arrivare alla gestione degli spazi urbani: i turisti sono una ricchezza e devono essere ben accolti ad ogni tipo di livello.

Bellezza – Il valore dell’estetica deve essere rivalutato e rinnovato, sarà un aiuto importante per ritrovare una forma di equilibrio. Il diritto alla bellezza dovrebbe essere un elemento fondante dell’identità nazionale. Per una rinascita che ponga l’accento sulla centralità dell’uomo, sulla sua armonia e il suo tendere verso la bellezza; come recita la campagna di promozione della Regione Toscana, ‘Toscana, Rinascimento senza fine’, il concept studiato da Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, che richiama l’orazione ‘De hominis dignitate’ di Pico della Mirandola, ritenuto un “manifesto” del Rinascimento.

Sostenibilità – E’ il “fil vert” che sottende trasversalmente tutte le tematiche, elemento fondante per i nuovi stili di vita: dal cohousing nei borghi al recupero del patrimonio dismesso, dal divario digitale alla fruizione turistica delle aree interne o marginali, agli investimenti sulla mobilità sostenibile e leggera.

Siete pronti a ripartire? Io non vedo l’ora.

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