Ogni tanto vedevo queste piante nei giardini degli Inglesi, che abitavano nel Chianti, poi dopo un viaggio alle Isole del Canale, ho visto come è versatile il Pisello Odoroso, e quanta scena sa fare in giardino.
Complice una cara amica, che mi ha regalato dei semi, mi sono armata di pazienza e alla fine ho compiuto il mio dovere: dalla semina alla raccolta, ecco una piccola guida sul Pisello Odoroso, fatta da me, passo dopo passo, mese dopo mese.
I piselli odorosi, sono tra i fiori annuali più facili da coltivare. A crescita rapida, si usano per ravvivare composizioni, reti di protezione, per via dei suoi numerosi fiori scintillanti e molto profumati. Ci sono di tantissimi colori, che vanno da tutte le tonalità del rosa, al rosso violetto, fino al bianco.
La sua particolarità oltre ai fiori, sono le foglie, che si trasformano in viticci, che permetteranno alla pianta di aggrapparsi a qualsiasi supporto a sua disposizione. I semi di Lathyrus odoratus, io li ho messi in dei piccoli vasetti, e ho lasciato che la natura facesse il suo corso. Alla fine come vedete, sono spuntati i germogli, poi le foglie, e una volta che le piantine sono state abbastanza “robuste”, le ho divise e piantate in vari angoli del giardino.
Alla fine del loro ciclo, i piselli odorosi “seccano”: noterete che il frutto è un baccello piatto che si attorciglia e contiene dei semi. Questi semi, vi serviranno per ricreare nuove piante, quindi raccoglieteli e metteteli in un sacchetto di carta, vi serviranno per regalarli o creare altre isole di colore. Tagliate la pianta alla base, quando è completamente secca, e vedrete che la stagione successiva, rispunterà di nuovo.
Poi vi voglio lasciare cari amici miei, con questo bel pensiero di Olivia Laing, che sono sicura vi piacerà. “Il giardinaggio ti colloca in un diverso tipo di tempo, l’antitesi del presente agitante dei social media. Il tempo diventa circolare, non cronologico; i minuti si allungano in ore; alcune azioni non danno frutti per decenni. Il giardiniere non è immune al logorio e alla perdita, ma si confronta quotidianamente con la buona notizia della fecondità. Una peonia ritorna, germogli rosa alieni che spuntano dalla terra nuda. Il finocchio si autosemina; c’è un’abbondanza di cosmo dal nulla.”
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