I “kläuse” di San Silvestro celebrano il nuovo anno con una tradizione quasi esclusivamente confinata all’area che circonda il villaggio di Urnäsch, nel semi-cantone di Appenzello esterno in Svizzera. In un piccolo cantone elvetico, ogni anno si ripete un rito propiziatorio: bacche, licheni e fronde vengono usati per manifestare tipiche espressioni umane.
I “Kläuse” più famosi indossano maschere femminili o maschili e costumi con enormi campanacci da mucca al collo oltre a imponenti copricapi su cui sono raffigurate scene locali tipiche. Questi sono conosciuti come i “Kläuse belli“. Di “Kläuse” ne esistono però altre due varianti: i “brutti“, che indossano maschere demoniache arricchite a volte da enormi corna e abiti grezzi fabbricati con fogliame e rami secchi, e i “Kläuse della foresta” con costumi fatti solo di fogliame.
I Kläuse, tutti uomini, marciano in piccoli gruppi di fatttoria in fattoria dove, esibendosi in una sorta di canto yodel, portano gli auguri di buon anno.
I “Silvesterkläuse” celebrano l’inizio del nuovo anno il 13 gennaio, secondo il calendario giuliano che è sfalsato di 13 giorni rispetto al calendario gregoriano. Gli abitanti di Appenzello, a maggioranza protestanti, rifiutarono nel 1582 la riforma del calendario decretata da papa Gregorio XIII, e che vedevano come un’imposizione di Roma. (Per dovere di cronaca, il semi-cantone protestante di Appenzello esterno accettò finalmente il calendario gregoriano nel 1798.)
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