Io l’avevo davvero quella faccia un po’ così e quell’espressione un po’ così prima di andare a Genova, anzi di ritornarci dopo tanti anni…
E non ero sicura di dove sarei andata, se mi sarebbe piaciuta, e invece ne sono stata inghiottita da Zena e ci ritornerò il prima possibile, perché mi ha rapito il cuore, con i suoi caruggi, il profumo della farinata, il panorama dalla spianata e il vento che parla in dialetto. E’ proprio vero come dice la Dear Miss Fletcher, che Genova non è solo l’acquario e il Porto Antico, ma molto molto di più…
Mi sono ritrovata in qualche modo un po’ parente di quella gente che c’è li, e dopo l’alluvione, mi è ancora più cara, genovesi, che in fondo in fondo non sono selvatici e non hanno paura di quel mare scuro che si muove sempre, anche di notte, non sta davvero proprio fermo mai. Zena per me che vengo dalla profonda campagna, che il sole in piazza invece lo vedo molte volte, e il resto non è pioggia che mi bagna, ma lacrime di nostalgia, perchè Genova dicevo non è u’idea come un’altra…Ah, la la la la la
Superba, che ti guarda un pò così, ma se la impari ad amare Genova, ogni volta che ci torni l’annusi in modo diverso e non ti ci muovi più circospetto, e non ti senti più randagio tra i suoi caruggi, perchè qualcuno ti protegge, dall’alto dei suoi santi e delle Madonne dei tabernacoli, e qualcun’altro ti trattiene a se…
Paolo Conte dice Macaia, scimmia di luce e di follia, foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia…e io aggiungo poesia, Vernazzola, una moto, un chiaro di luna, Brignole, treni, stazioni, lini e vecchie lavande profumate, come le sue farinate, e per un attimo non lasciarla ai tanti temporali, e non è vero che Genova ha tutti i giorni uguali…
In un’immobile a Boccadasse, con la pioggia che ci bagna e i gamberoni rossi che invece sono realtà e il sole è un lampo giallo all’orizzonte…
Con questa faccia un po’ così , e questa espressione un po’ così che ho io da quando ho rivisto Genova, che ben sicura sono, che questo posto dove tornerò non mi inghiotte più…
Il vento, il respiro di Genova, di Zena. Il vento che porta parole d’amore. Il vento del mare.
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